L’iniziativa sarà utile soprattutto ai piccoli Comuni, che spesso per mancanza di risorse interne non sono in grado di predisporre un progetto esecutivo e quindi devono rinunciare alla realizzazione di un intervento. Ricordiamo infatti che, in base al Codice Appalti (D.lgs. 50/2016), per poter appaltare un lavoro deve essere messo in gara il progetto esecutivo, mentre in qualche caso è ammesso il progetto definitivo.
Grazie al contributo alla progettazione, i Comuni potranno affidare gli incarichi a professionisti esterni.
Contributo alla progettazione definitiva ed esecutiva
La progettazione dovrà riguardare investimenti da effettuare nel triennio 2017 – 2019. Le risorse, provenienti dal Fondo per l’accelerazione delle attività di ricostruzione, istituito dalla Manovrina, saranno erogate in tranche crescenti: 5 milioni nel 2017, 15 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2019.
Per quest’anno, i Comuni interessati dovranno presentare domanda al Ministero dell’Interno entro il 15 settembre. Nel 2018 e 2019 le richieste dovranno essere inviate entro il 15 giugno, specificando la tipologia dell’opera che si intende realizzare e fornendo il codice unico di progetto (CUP).
L’ammontare del contributo per ciascun Comune sarà deciso entro il 15 novembre per il 2017 e il 30 settembre per il 2018 e 2019 seguendo una scala di priorità: avrà la precedenza la progettazione esecutiva e definitiva nei comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, poi la progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici a seguito di una verifica di vulnerabilità. Subito dopo saranno prese in considerazione la progettazione esecutiva e la progettazione definitiva relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici.
Progettazione definitiva ed esecutiva, incarichi entro tre mesi
Una volta ottenuto il contributo, i Comuni avranno tre mesi di tempo per l’affidamento dell’incarico di progettazione necessario alla realizzazione dell’intervento. I ritardatari dovranno restituire le risorse erogate dal Ministero.
Per l’affidamento degli incarichi, i Comuni bandiranno quindi delle gare e potranno attivare delle convenzioni con Invitalia o Cassa Depositi e Prestiti.