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Progettazione definitiva ed esecutiva in zona sismica 1, in arrivo 40 milioni di euro

31 Maggio 2017

 
L’iniziativa sarà utile soprattutto ai piccoli Comuni, che spesso per mancanza di risorse interne non sono in grado di predisporre un progetto esecutivo e quindi devono rinunciare alla realizzazione di un intervento. Ricordiamo infatti che, in base al Codice Appalti (D.lgs. 50/2016), per poter appaltare un lavoro deve essere messo in gara il progetto esecutivo, mentre in qualche caso è ammesso il progetto definitivo.
 
Grazie al contributo alla progettazione, i Comuni potranno affidare gli incarichi a professionisti esterni.

Contributo alla progettazione definitiva ed esecutiva

La progettazione dovrà riguardare investimenti da effettuare nel triennio 2017 – 2019. Le risorse, provenienti dal Fondo per l’accelerazione delle attività di ricostruzione, istituito dalla Manovrina, saranno erogate in tranche crescenti: 5 milioni nel 2017, 15 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2019.
 
Per quest’anno, i Comuni interessati dovranno presentare domanda al Ministero dell’Interno entro il 15 settembre. Nel 2018 e 2019 le richieste dovranno essere inviate entro il 15 giugno, specificando la tipologia dell’opera che si intende realizzare e fornendo il codice unico di progetto (CUP).
 
L’ammontare del contributo per ciascun Comune sarà deciso entro il 15 novembre per il 2017 e il 30 settembre per il 2018 e 2019 seguendo una scala di priorità: avrà la precedenza la progettazione esecutiva e definitiva nei comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, poi la progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici a seguito di una verifica di vulnerabilità. Subito dopo saranno prese in considerazione la progettazione esecutiva e la progettazione definitiva relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici.
 

Progettazione definitiva ed esecutiva, incarichi entro tre mesi

Una volta ottenuto il contributo, i Comuni avranno tre mesi di tempo per l’affidamento dell’incarico di progettazione necessario alla realizzazione dell’intervento. I ritardatari dovranno restituire le risorse erogate dal Ministero.
 
Per l’affidamento degli incarichi, i Comuni bandiranno quindi delle gare e potranno attivare delle convenzioni con Invitalia o Cassa Depositi e Prestiti.