In vigore da sabato 20 maggio il Codice Appalti aggiornato con le novità del decreto correttivo. Per le gare bandite da ora in poi diventano operative le nuove regole su compensi dei professionisti, subappalto, appalto integrato e livelli di progettazione. In altri casi restano confermate le misure decise nel 2016.
Vediamo, in sintesi, cosa prevede il Codice Appalti rinnovato.
Compensi dei professionisti
Le Stazioni Appaltanti devono calcolare gli importi da porre a base delle gare di progettazione in base al Decreto Parametri (DM 17 giugno 2016).
Le Stazioni Appaltanti devono pagare i professionisti anche se non ricevono i finanziamenti per l’opera progettata e non possono inserire nei contratti clausole che subordinano il pagamento del progettista all'ottenimento delle risorse richieste dall'ente.
Nei contratti per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura (non attinenti agli interventi sui beni culturali) sono vietate forme di sponsorizzazione o di rimborso come corrispettivo.
Le Amministrazioni devono emettere i certificati di pagamento entro 45 giorni dall'approvazione dello stato di avanzamento lavori (Sal).
Programmazione delle opere
Le opere da inserire nel programma triennale devono essere dotate del documento di fattibilità delle alternative progettuali. Si tratta di una fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica (che precede i livelli del progetto definitivo e di quello esecutivo).
Il Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP) deve contenere l’elenco delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese.
Progettazione
C’è la semplificazione sui livelli di progettazione, ma non è ancora operativa perché demandata ad un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) definirà il contenuto minimo del "quadro esigenziale". Un altro decreto del Mit su proposta del Cslp deve disciplinare la progettazione semplificata per le manutenzioni fino a 2,5 milioni di euro.
Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri regolerà le verifiche preventive sull’interesse archeologico dell’area interessata dalla realizzazione dell’opera garantendo procedure spedite. Il Codice dà un’indicazione di massima: in presenza di opere di grande impatto o di ritardi ritenuti eccessivi, le Stazioni Appaltanti potranno dimezzare i tempi avvalendosi delle procedure previste dal decreto “taglia tempi” (DPR 194/2016).
Le autorizzazioni scadute, relative a progetti che non sono stati mandati in gara per complicazioni procedurali, sono prorogate per un periodo massimo di cinque anni, a condizione che il progetto non abbia subìto variazioni in materia di regolamentazione ambientale, paesaggistica e antisismica né in materia di disciplina urbanistica.
Appalto integrato
L’appalto integrato è consentito nei casi di elevato contenuto tecnologico e di urgenza. Fino al 20 maggio 2018 possono essere mandati in gara con questa procedura i progetti definitivi approvati entro il 19 aprile 2016.
Per evitare una elusione del divieto di appalto integrato, il decreto prevede una soglia minima pari a 150 milioni di euro per il ricorso all’istituto del contraente generale.
Limite del 30% al subappalto
Le Stazioni Appaltanti calcolano il limite del 30% al subappalto su tutto l’importo del contratto. È obbligatoria l’indicazione della terna di subappaltatori nei lavori di importo superiore alla soglia comunitaria (5,2 milioni di euro) e nei settori a rischio di infiltrazione criminale, a prescindere dall'importo. Le regole sono valide per tutte le gare, senza nessun potere di scelta da parte della Stazione Appaltante.
Procedure di gara
Nelle procedure negoziate inerenti a lavori di importo compreso tra 40mila e 150mila euro, si devono invitare dieci imprese anziché cinque. Gli inviti devono essere rivolti a quindici imprese, invece che a dieci, per i lavori di importo compreso tra 150mila euro e un milione di euro.
I lavori di importo fino a 2 milioni di euro possono essere aggiudicati col criterio del prezzo più basso e sistema antiturbativa, a condizione che si tratti di procedure ordinarie, quindi di gare e non di procedure negoziate, e che a base di gara venga posto il progetto esecutivo.
Ai fini della determinazione dell'importo a base d’asta, la Stazione Appaltante deve individuare con precisione il costo della manodopera negli appalti di lavori e di servizi. I costi della sicurezza devono essere scorporati dal costo complessivo e trattati in un capitolo a parte perché non possono essere soggetti a ribasso d’asta.
Il contributo pubblico per la realizzazione delle opere in partenariato pubblico privato sale dal 30% al 49%.
Per le concessioni autostradali, confermato l’obbligo di mandare in gara l’80% dei lavori e la possibilità di svolgere in house solo il 20% delle lavorazioni, senza escludere le manutenzioni da questi limiti.
Qualificazione e valutazione delle imprese
Per ottenere la qualificazione SOA, le imprese dovranno dimostrare il possesso dei requisiti utilizzando i cinque migliori anni di attività tra gli ultimi dieci esercizi. Per gli appalti sopra i 20 milioni di euro, si potrà scegliere tra i migliori esercizi degli ultimi cinque anni.
I direttori tecnici delle imprese, privi di un adeguato titolo di studio, potranno continuare a operare a condizione che abbiano maturato un'esperienza sufficiente durante la loro carriera.
Il rating di impresa diventa volontario e darà diritto ad un punteggio aggiuntivo nella fase di valutazione delle offerte.
Le Commissioni giudicatrici saranno articolate su base nazionale per garantire la massima indipendenza di valutazione. per le gare da aggiudicare col criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, il presidente della Commissione giudicatrice dovrà essere esterno. In caso di alto contenuto tecnologico, l'Anac potrà selezionare gli esperti all'interno della Stazione Appaltante.